sabato 11 febbraio 2012

Il viaggio più lungo è quello sulla porta di casa



Manca un mese o poco più, e sto già pensando che le ore non passano. Sto ripassando ogni giorno l'elenco delle cose che mancano, ma sono troppo poche per poter sperare che mi tengano la mente occupata. 
Manca la tenda, manca il fornelletto, manca un buon impermeabile. Tutto il resto c'è già, credo. Ho deciso in via definitiva che farò a meno di un cellulare satellitare, di un GPS e dei visti... 
Ho paura che tutto questo sia un'illusione, i nervi vanno lasciati in pace e devo convincermi ogni secondo che partirò, che ce la farò a partire. Non dico di arrivare fino in fondo, ma almeno partire. Vorrei addormentarmi e svegliarmi tra 1 mese, ma questo non è possibile, devo svegliarmi ogni mattina e metabolizzare il fatto che potrei cadere con la faccia a terra prima ancora che questa cosa cominci, non so a causa di cosa, ma è una possibilità.


Però le persone attorno a me si stanno facendo sentire, sento la stima e la carica che parenti, amici e anche solo conoscenti mi stanno dando. E questo è un gran bel motore, serve proprio. E' come un panino al tonno con la maionese, in pratica: il top.




Insomma, come diceva Neil, sono fuori dal blu e dentro al nero...